I disturbi muscolo-scheletrici legati al lavoro fanno parte della branca delle malattie professionali non tabellate e riguardano tutte le patologie correlate ai dolori fisici dei lavoratori come conseguenza del sovraccarico biomeccanico.
Vediamo insieme quali sono le cause e le conseguenze.
Cosa sono i disturbi muscolo-scheletrici?
Sono sempre più diffuse le persone che soffrono di mal di schiena, dolori alle braccia, al collo e cosi via. La maggior parte di questi disturbi muscolo-scheletrici è legata all’invecchiamento ma spesso i malesseri sono causati da posizioni errate sul posto di lavoro, dalla continua ripetizione dei movimenti o dall’utilizzo di determinati macchinari.
I punti del corpo che vengono colpiti maggiormente sono:
· rachide (collo e schiena);
· arti superiori (spalle, braccia e mani);
· arti inferiori (gambe e piedi);
e i sintomi più diffusi che riguardano questi distretti sono:
– sensazione di pesantezza;
– senso di fastidio;
– intorpidimento;
– formicolio;
– rigidità;
– dolore.
Spesso questi sintomi vengono associati a problemi legati ai dischi della colonna vertebrale, all’infiammazione dei tendini o all’affaticamento muscolare.
Le cause dei disturbi muscolo-scheletrici
Le cause dei disturbi muscolo-scheletrici possono essere diverse e nella maggior parte dei casi i disturbi si verificano dapprima in modo lieve per poi passare a un livello più intenso con il passar del tempo.
Esse si possono suddividere in tre condizioni:
· condizioni di rischio fisici e biomeccanici (come ad esempio movimentazione dei carichi, attività ripetute nel tempo, posture poco comode, vibrazioni);
· condizioni di rischio organizzativi e psicosociali (come ad esempio assenza di pause, lavorare troppo velocemente, impossibilità nel cambio di postura, molestie);
· condizioni di rischio individuali (come ad esempio capacità fisica, stile di vita e abitudini).
Le conseguenze del sovraccarico biomeccanico
La movimentazione manuale di carichi costituisce una delle principali cause di sovraccarico.
Come conseguenze del sovraccarico biomeccanico il lavoratore ha dei disagi fisici correlati all’apparato muscolo-scheletrico, in casi estremi anche invalidità.
Un lavoratore che ogni giorno svolge una mansione di sollevamento e trasporto manuale di carichi, ad esempio, potrà riscontrare nel tempo dei dolori alla colonna vertebrale, compromettendone l’integrità della stessa e la sua salute, riducendo cosi anche la sua capacità fisica.
Come già accennato prima anche gli sforzi ripetuti nel tempo o mantenere la stessa postura per diverso tempo (e spesso in maniera non corretta) possono portare nel lungo periodo spiacevoli patologie.
Per questo i disturbi muscolo-scheletrici riguardano sia le attività fisiche che quelle sedentarie.
Prevenzione dei disturbi muscolo scheletrici
Seguendo le norme vigenti in materia di salute e sicurezza, i rischi di contrarre queste patologie si possono prevenire o comunque ridurre. Un numero importante di persone in Italia svolge mansioni che comportano la movimentazione manuale di carichi.
Per agevolare la prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici e ridurre al minimo le problematiche relative alla salute dei lavoratori, nel 1990 l’Unione Europea ha emanato una direttiva (n.269/90) che possiamo trovare nel nostro decreto legislativo 81/2008.
In tale decreto vengono specificate delle azioni rivolte alla meccanizzazione di alcune attività per rendere meno pesante il lavoro del dipendente. Inoltre vengono anche descritti i rischi ai quali incorrono i lavoratori nel sollevamento manuale di un carico.
Troviamo:
· le caratteristiche del carico (come per esempio il peso, se è ingombrante e instabile);
· le posizioni di sollevamento (come ad esempio le torsioni del tronco, la posizione della schiena, la distanza eccessiva tra tronco e carico);
· lo sforzo fisico eccessivo (che è la conseguenza dei tempi prolungati di sollevamento);
· dettagli ambientali (come per esempio i pavimenti scivolosi, o presenza di scale).
Le aziende quindi hanno il compito di valutare i rischi presenti in azienda per prevenire e ridurne le cause; formare ed informare i lavoratori e cercare di organizzare al meglio il lavoro considerando le postazioni, le attrezzature ergonomiche in base alle mansioni, gli strumenti di lavoro, pianificare le pause lavorative.
La sorveglianza sanitaria preventiva periodica da parte del medico competente ha un ruolo molto importante in quanto dopo un’accurata valutazione del rischio, se ritiene necessario, deve intervenire con azioni di natura ergonomica mirate alla salvaguardia della salute dei lavoratori.