La valutazione morfo-funzionale del rachide è un esame clinico che serve a valutare la corretta funzionalità della colonna vertebrale (o anche parti di essa come ad esempio i nervi, il midollo spinale, i legamenti, i muscoli) dei lavoratori.
Purtroppo tanta gente soffre di mal di schiena e la causa più comune è attribuibile al lavoro svolto: ad esempio posture scorrette o il ripetersi di alcuni movimenti possono portare nel tempo l’insorgere di traumi e patologie anche gravi.
Vediamo insieme in che cosa consiste la valutazione morfo-funzionale del rachide.
La valutazione morfo-funzionale del rachide: in che cosa consiste?
Il rachide ha la principale funzione di sostenere e dare mobilità al cranio e al tronco ed è formato dalla colonna vertebrale, dalle articolazioni e strutture connettive, dai muscoli.
La valutazione morfo-funzionale del rachide consiste in un esame clinico di cifosi, lordosi e scogliosi e del ritmo lombo-pelvico: serve a identificare l’inizio di eventuali patologie o disturbi del lavoratore causati dalla mansione svolta, impedendo così la progressione della disfunzione riscontrata.
L’esame permette di monitorare nel tempo la salute dei dipendenti esposti a determinate condizioni lavorative prevenendo ad esempio ulteriori alterazioni della struttura della colonna vertebrale e del rachide, artrosi, patologie muscolari e nervose, problemi legati al midollo spinale.
Chi effettua la valutazione morfo-funzionale del rachide?
Il Medico Competente, responsabile della sorveglianza sanitaria in azienda, si occupa della valutazione morfo-funzionale del rachide.
La visita si svolge con l’osservazione da parte del medico il quale effettua manovre di palpazione sulle aree interessate, per capire se, in determinate condizioni o posture, il lavoratore provi dolore che può condizionarne seriamente l’attività lavorativa, rendendola dolente e gravosa.
Il Medico Competente verificherà l’eventuale comparsa di apofisi, spazi intervertebrali, o tendiniti prendendo anche in considerazione i parametri del lavoratore come ad esempio l’età, il periodo dal quale ha avuto inizio l’occupazione per quella specifica mansione ed altri accertamenti sanitari.
Inoltre vengono presi in considerazione anche caratteristiche riguardanti la mansione in sé come lo sforzo fisico, le caratteristiche dei carichi, l’ambiente lavorativo nonché esigenze connesse alla mansione.
Nel caso in cui il Medico Competente esprima esito negativo riguardo la visita, il datore di lavoro è obbligato a rivedere la mansione del lavoratore in maniera parziale o totale.
I lavoratori maggiormente esposti
Necessitano dell’esame di valutazione morfo-funzionale del rachide tutti i lavoratori la cui mansione viene svolta in ambienti lavorativi che includono ad esempio:
· sollevamento o movimentazione manuale di carichi (come ad esempio trasportare o spostare un carico);
· sforzi fisici pesanti (tirare e spingere un carico);
· sostegno di carichi;
· spostamenti con movimenti di rotazione o flessione del busto.
Non sono comunque esclusi i lavoratori che svolgono un’attività lavorativa che impone:
· una posizione seduta prolungata;
· vibrazioni meccaniche prolungate (come ad esempio gli autisti di tram e autobus).
La valutazione morfo-funzionale del rachide è molto importante per evitare seri danni alla salute dei lavoratori. Le mansioni in cui si svolgono le attività sopra citate possono portare nel tempo ad avere lombalgie, problemi della colonna vertebrale, traumi del rachide, lesioni discali e legamentose, cervico-dorsalgie, disturbi osteoarticolari, neurologici, vascolari o muscolari. Per questo motivo, per i soggetti esposti, è necessario sottoporsi a visite ed eventuali cure adeguate, onde evitare patologie che possano addirittura creare danni irreversibili.