L’elettrocardiogramma (o ECG) fa parte degli esami strumentali obbligatori del lavoro e consente di valutare l’attività cardiaca dei lavoratori.
È un esame a cui il lavoratore viene sottoposto obbligatoriamente poiché il risultato è utile per dimostrare se egli è idoneo a svolgere le sue mansioni o se è necessario cambiarle per assegnarlo ad altro incarico.
Vediamo insieme di cosa si tratta e in cosa consiste l’elettrocardiogramma per lavoratori.
Elettrocardiogramma: di cosa si tratta
Spesso sui posti di lavoro si verificano malori che possono compromettere seriamente la salute del lavoratore e in casi estremi possono anche portarlo a esiti fatali. Alcune malattie legate al cuore sono asintomatiche e per questo motivo sottoporsi all’esame dell’elettrocardiogramma è molto importante per poter individuare tempestivamente eventuali disfunzioni cardiache e patologie.
Infatti grazie a questo esame è possibile:
· controllare periodicamente l’attività dell’apparato cardiovascolare;
· valutare l’efficienza cardiaca sia in condizione di riposo che sotto sforzo;
· individuare eventuali patologie cardiache nascoste in pazienti asintomatici;
· diagnosticare le principali patologie legate all’apparato cardiaco come ad esempio ipertensione o scompenso cardiaco.
Essendo un esame legato al cuore è raccomandato soprattutto per tutti quei lavoratori che sono impegnati in un grande sforzo fisico durante lo svolgimento della loro mansione.
Si tratta di una visita veloce, indolore e non invasiva.
In cosa consiste l’elettrocardiogramma
Il medico competente, che si occupa della sorveglianza sanitaria dei lavoratori sul luogo di lavoro, è lo specialista che deve garantire la tutela della salute e sicurezza dei dipendenti controllando il loro stato di salute per prevenire malattie professionali o peggioramenti.
L’elettrocardiogramma permette al medico competente di valutare con attenzione la salute dei lavoratori, certificando poi con le visite di controllo periodiche le loro condizioni fisiche nel tempo.
L’elettrocardiogramma è un esame che può essere eseguito direttamente sul posto di lavoro e non obbliga il lavoratore a specifiche preparazioni pre-esame: consiste nell’applicare su gambe, braccia e zona cardiaca del lavoratore degli elettrodi in grado di rilevare il ritmo cardiaco e verificare la presenza di patologie nascoste o anomalie dell’apparato cardiaco.
Ci sono due tipi di elettrocardiogramma:
· a riposo, in cui il lavoratore è in posizione supina e con il torace scoperto;
· sotto sforzo, in cui il lavoratore svolge un esercizio fisico di in una certa intensità come ad esempio la pedalata su una cyclette o la camminata su un tapis roulant.
L’attività del cuore viene registrata e indicata subito tramite un grafico che si chiama appunto “elettrocardiogramma”.
L’esito finale dell’esame (che viene comunicato al datore di lavoro in maniera tempestiva) comporterà la decisione da parte del medico competente circa l’idoneità del lavoratore.
Nel caso di non idoneità lavorativa alla mansione svolta, il datore di lavoro deve affidare al lavoratore un’altra mansione che non risulti pericolosa per il suo stato di salute.
Quando si effettua l’esame dell’elettrocardiogramma
La periodicità con cui si effettua la visita dell’elettrocardiogramma non ha una cadenza precisa ma il medico competente può richiedere di eseguire l’esame in alcune circostanze specifiche, quali:
· all’inizio del rapporto di lavoro;
· al rientro del dipendente dopo un prolungato periodo di assenza;
· nel caso in cui si dovesse verificare un cambio di mansione;
· nel caso in cui è il lavoratore stesso a richiedere la visita.
Il medico se ritiene opportuno può richiedere l’esame anche più volte in base allo stato di salute del dipendente.
Le visite mirate sono richieste di solito ogni cinque anni, ma in base alle patologie o all’età del lavoratore possono essere richieste anche ogni due anni.