La spirometria fa parte degli esami strumentali del lavoro obbligatori e serve per valutare le funzioni dell’apparato respiratorio e polmonare del lavoratore.

Vediamo insieme di cosa si tratta e come funziona.

La spirometria: di cosa si tratta e come funziona?

La spirometria è un test che serve per controllare la salute respiratoria e polmonare ed è particolarmente indicato per tutti quei lavoratori che durante lo svolgimento della loro mansione sono soggetti a sostanze nocive, che svolgono la loro mansione in ambiente poco arieggiati o in cui c’è presenza ad esempio di fumi o polveri che possono danneggiare l’apparato respiratorio appunto di chi ne è a contatto.

L’esame spirometrico misura sia i volumi d’aria contenuta nei polmoni che i flussi, cioè la velocità d’espulsione dei volumi.

 Si divide in due categorie:

·   SPIROMETRIA SEMPLICE: 

è in grado di misurare i volumi polmonari dinamici misurando il quantitativo d’aria che ogni lavoratore riesce ad inspirare ed espirare dai polmoni con sforzo massimo.

·   SPIROMETRIA GLOBALE:

misura invece i volumi polmonari statici consentendo di misurare la presenza appunto globale di aria nei polmoni.

Come funziona la spirometria

La spirometria è un esame che viene svolto di solito con cadenza annuale, non è invasivo, è semplice da eseguire e dura pochi minuti. Il lavoratore, grazie al supporto e alle indicazioni mediche del Medico Competente (che si occupa della sorveglianza sanitaria), deve semplicemente soffiare con vigore all’interno di un tubo che è collegato allo spirometro: questo strumento registrerà i valori del lavoratore confrontandoli con un valore di riferimento prendendo in considerazione età, sesso, peso e altezza.

Il Medico Competente potrà individuare una eventuale patologia o anche solo degli affaticamenti che probabilmente dovranno essere tenuti sotto controllo o che meritano un approfondimento specialistico.

Quando viene effettuato l’esame

In base alle condizioni di salute del lavoratore, all’ambiente in cui egli svolge la sua mansione o alla sua età, l’esame della spirometria deve essere svolto in maniera periodica.

Il Medico Competente può comunque richiederlo in alcuni determinati casi, come ad esempio: 

·   all’inizio del rapporto lavorativo;

·   al rientro del lavoratore dopo un lungo periodo di assenza;

·   ad un eventuale cambiamento di mansione;

·   se il lavoratore ritiene che l’attività legata alla sua mansione gli stia provocando dei problemi respiratori.

I risultati della spirometria

I risultati della spirometria faranno si che il Medico esprima il suo giudizio di idoneità alla mansione attribuita al lavoratore.

In base ai valori riscontrati la capacità polmonare viene classificata in diversi modi:

·   viene definita NORMALE nel caso in cui l’apparato respiratorio risulta essere totalmente libero e in perfetta salute;

·    OSTRUTTIVA, nel caso in cui si trovano ostacoli che impediscono la normale respirazione;

·    viene definita RESTRITTIVA nel caso in cui vi è la presenza di un minore flusso respiratorio rispetto alla norma, con riduzione del volume polmonare;

·    viene definita MISTA quando si ha la presenza di condizioni sia ostruttive che restrittive.

Ognuna di queste condizioni a sua volta si può classificare in LIEVE, MODERATA, GRAVE E MOLTO GRAVE.

Per determinate categorie di lavoratori tenere sotto controllo il proprio stato di salute del sistema respiratorio è di vitale importanza.  Per questo motivo la spirometria è un test utile per evitare peggioramenti e/o l’insorgere di gravi patologie respiratorie (come ad esempio bronchiti ed asma).